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Sebbene vi sia una vasta letteratura su di esso (si veda per esempio l'ampia e penetrante produzione scientifica di Hevitt), la realtà clinica mostra che il perfezionismo non va guardato come tratto isolato. Esso va inserito in una cornice più ampia di significato. Cosa vuole dirci un paziente con un tratto di perfezionismo marcato? Essenzialmente che ha trovato nel corso del proprio sviluppo una strada, probabilmente l'unica percorribile, per ricevere uno sguardo amorevole (o anche solo uno sguardo) da parte dell'altro affettivamente significativo. Questa persona ha imparato che l'unico modo per sentirsi presente nella mente delle figure fondamentali del proprio ambiente relazionale era mostrarsi scrupoloso, diligente, responsabile, magari anche privo di vulnerabilità e incertezze e/o della spinta all’esplorazione. Il nostro sé è come una distesa di neve fresca, in cui forse il temperamento crea sfumati avvallamenti. Ma è il nostro ambiente relazionale che sin dall...