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Visualizzazione dei post da maggio, 2025
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Per mantenere la vicinanza di chi è indispensabile per la nostra sopravvivenza psicologica, e di conseguenza un senso di coerenza e continuità del nostro essere, ogni individuo tenderà naturalmente durante la propria crescita a incarnare “il figlio preferito”. Questo significa che la nostra identità subisce una particolare forma di modellamento durante lo sviluppo. Emergono alla luce le parti che sono state accettate, approvate, convalidate dalle nostre relazioni più significative; vengono in un certo modo “scartate” le parti che in quelle relazioni “non servono”.  In un certo senso, quindi, chi ci cresce impone un “compito” alla nostra identità affinché essa si guadagni il diritto di esistere. Tale compito viene solitamente impartito attraverso segnali non espliciti, indiretti, che comunicano una preferenza dell’ambiente a entrare in relazione con alcuni aspetti di noi piuttosto che con altri. La nostra esecuzione del compito si tradurrà in un peculiare modellamento della nostra i...
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  Tradire noi stessi Ricorderete il nome del pianeta di origine di Superman. Krypton. In realtà questo nome esiste davvero, e si riferisce a un elemento chimico, il  kripton  (o  kripto  o  cripto ), che è una parola derivante dal greco: κρυπτόν ,  kryptón : “nascosto”. Il kripton (Kr) è un gas nobile incolore, inodore e insapore che si trova in piccole quantità nell’atmosfera.  Sin dalla sua scoperta – ad opera di William Ramsay e Morris Travers nel 1898 - è  stato  considerato “nascosto”, perché in origine fu difficile da rilevare e isolare. Esiste un elemento “nascosto” anche nella nostra chimica affettiva. Ve ne è una traccia in ciascuno di noi. Come il kripton, anche se sembra invisibile, nascosto, ha una sua ragione d’essere, non è lì per caso; in qualche modo deve far parte dell’“atmosfera” della nostra esistenza: è il tradimento ; più precisamente, il tradimento di noi stessi. Tradire noi stessi – in una certa, variabile misura...

La verità, vi spiego, sul dolore - Perché soffriamo con noi stesi e con gli altri

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  La verità, vi spiego, sul dolore Introduzione Erich Fromm. Da adolescenti (parlo della mia generazione) lo frequentavamo senza conoscere il suo background psicoanalitico, ma solo per L’arte di amare . Libro dal quale speravamo di spiluccare frasi da citare per far colpo sulle ragazze. Fromm sosteneva una cosa importante: che non facciamo che ingannare noi stessi e gli altri in merito agli affetti che proviamo; e aggiungeva che per tale ragione ai pazienti andava svelata tutta la verità; era necessario confrontarli con l’autoinganno, soprattutto sulle cause della loro sofferenza. La rubrica che qui inauguro me l’ha ispirata proprio questa idea di Fromm. Essa si propone di demolire, o almeno scalfire, la barriera dell’inganno e dell’autoinganno, e di dire la verità sulla sofferenza psicologica che sperimentiamo nelle sue (apparentemente) svariate forme all’interno della relazione con noi stessi e con gli altri. Parafrasando la Genesi, “con dolore partorirò la verità”; con dolore, p...